Plesso Coroideo: il Legame tra il Cervello e le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali
Cos’è il Plesso Coroideo?
Il plesso coroideo è una membrana vascolare che si trova all’interno di ognuno dei quattro ventricoli cerebrali ed è implicato, insieme ad essi, nella formazione del liquido cefalorachidiano (liquor). Inoltre, funziona come sistema di filtrazione che rimuove rifiuti metabolici, neurotrasmettitori e sostanze in eccesso a favore di sostanze nutritive e cellule immunitarie: per questo motivo il suo ruolo è estremamente importante nel mantenere l’omeostasi cellulare che serve al cervello per funzionare in maniera ottimale (Mortazavi et al., 2014).
Recentemente, il suo comportamento è stato descritto come quello di un “cancello”, in grado di aprirsi e chiudersi per impedire il propagarsi di un’infiammazione fino al cervello. Quest’ultima può essere descritta come una generica condizione di risposta fisiologica nei confronti di un organismo potenzialmente patogeno che innesca l’attivazione dell’immunità e di tutti i complessi meccanismi biomolecolari ad essa associati (Arulselvan et al., 2016). In questo caso, l’infiammazione è quella che deriva dall’intestino (Carloni et al., 2021).
Cosa sono le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali?
Le più comuni malattie infiammatorie croniche intestinali (note con l’acronimo IBD da “Inflammatory Bowel Disease”) comprendono la Malattia di Chron e la Rettocolite Ulcerosa. Esistono diverse ipotesi formulate al fine di descriverne le cause ma, ad oggi, sono ancora considerate malattie idiopatiche (senza una causa nota) o risultanti dall’interazione tra fattori genetici e ambientali (Amoroso et al., 2020). La spiegazione più condivisa sembra essere quella di una reazione immunitaria alterata dell’intestino nei confronti degli antigeni che vi entrano in contatto (Chang, 2020). L’intestino, infatti, è popolato dal cosiddetto microbiota (o flora batterica intestinale) che comprende anche microrganismi di tipo mutualistico e commensale verso cui innesca reazioni di tolleranza piuttosto che di attacco, mostrando una raffinata funzione del sistema immunitario: ogni minima alterazione di questo delicato equilibrio può condurre a conseguenze di natura patologica nei confronti dell’individuo (Amoroso et al., 2020).
In particolare, la Rettocolite Ulcerosa è limitata al colon presentandosi con infiammazione della mucosa superficiale che si estende in maniera contigua e che può condurre a ulcere, megacolon tossico, gravi sanguinamenti e coliti. La Malattia di Chron, invece, può colpire qualsiasi parte del tratto digerente anche in modo non contiguo ed è caratterizzata dall’infiammazione delle parti più profonde della mucosa, che può causare fistole e ascessi (Chang, 2020).
E’ importante sottolineare che le persone affette da IBD presentano spesso alterazioni cognitive e comportamentali ed una sintomatologia psicologica, spesso ansiosa e depressiva, associata alla malattia. Gli studi presenti in letteratura sono contrastanti: alcuni affermano che questi effetti siano una risposta psicologica ad una situazione avversa come quella di avere una IBD, altri sostengono che possa essere una risposta fisiologica in cui lo stato infiammatorio dell’IBD interagisce con ciò che media disturbi d’ansia e dell’umore a livello biologico (Bernstein, 2016).
Il Legame tra IBD e Sintomi Psicologici
Un recente studio pubblicato su Science e condotto da un team di ricercatori dell’Humanitas di Milano ha fatto luce sul coinvolgimento del plesso coroideo nella relazione tra le IBD e lo sviluppo di ansia e depressione ad esse associate, oltre che a deficit nella memoria a breve termine.
Come accennato precedentemente, il plesso coroideo svolge la funzione di un “cancello” che si chiude in risposta ad un’infiammazione intestinale al fine di impedire il propagarsi di quest’ultima al cervello, verso cui giunge mediante vari meccanismi di trasporto attraverso il flusso sanguigno. Nello specifico, la risposta infiammatoria induce la chiusura del cancello dopo l’apertura di una barriera vascolare nell’intestino mediata da un segnale chimico (catenina-beta1) impedendo l’ingresso di alcune molecole. Queste informazioni sono state ottenute dai ricercatori attraverso una metodica nota come Single Cell Sequencing mediante la quale sono state identificate le componenti del sistema vascolare coinvolte in questo meccanismo e che sono associate con la permeabilità dei vasi sanguigni.
Ma il prezzo che il nostro organismo paga quando il cancello si chiude per bloccare l’arrivo di sostanze tossiche al cervello provenienti dall’intestino affetto da IBD è quello di compromettere le funzioni cerebrali, avendo come risultato ansia, depressione e deficit della memoria a breve termine. Da ciò si intuisce che le alterazioni psicologiche e cognitive siano in realtà la conseguenza di un vero e proprio processo biochimico a carico dell’asse intestino-cervello e non solo una manifestazione del disagio dovuto alla malattia (Carloni et al., 2021).
Questo studio rappresenta un’ulteriore conferma dell’importanza di una corretta attività immunitaria per tutte le funzioni del sistema nervoso, sia dal punto di vista organico che psicologico, in quanto, come la scienza continua a dimostrare, le alterazioni psicologiche sono sempre conseguenza di squilibri elettrochimici o morfo-funzionali. Inoltre, tali evidenze aprono le porte allo sviluppo di nuove terapie farmacologiche per il trattamento delle IBD, alla comprensione di malattie come quelle neurodegenerative e a domande che riguardano i possibili interventi sul plesso coroideo per modificare questi stati alterati.
Amoroso, C., Perillo, F., Strati, F., Fantini, M., Caprioli, F. & Facciotti, F. (2020). The role of gut microbiota biomodulators on mucosal immunity and intestinal inflammation. Cells, 9 (5). 1234.
Arulselvan, P., Fard, M.T., Tan, W.S., Gothai, S., Fakurazi, S., Norhaizan, M.E. & Kumar, S.S. (2016). Role of antioxidants and natural products in inflammation. Oxidative Medicine and Cellular Longevity, 5276130.
Bernstein, C.N. (2016). Psychological stress and depression: risk factors for IBD? Digestive Diseases, 34 (1-2). 58-63.
Carloni, S., Bertocchi, A., Mancinelli, S., Bellini, M., Erreni, M., Borreca, A., Braga, D., Giugliano, S., Mozzarelli, A.M., Manganaro, D., Fernandez-Perez, D., Colombo, F., Di Sabatino, A., Pasini, D., Penna, G., Matteoli, M., Lodato, S. & Rescigno, M. (2021). Identification of a choroid plexus vascular barrier closing during intestinal inflammation. Science, 374 (6566). 439-448.
Chang, J.T. (2020). Pathophysiology of inflammatory bowel diseases. The New England Journal of Medicine, 383. 2652-2664.
Mortazavi, M.M., Griessenauer C.J., Adeeb, N., Deep, A., Bavarsad Shahripour R., Shahripour R.B., Loukas, M., Tubbs, R.I. & Tubbs, R.S. (2014). The choroid plexus: a comprehensive review of its history, anatomy, function, histology, embryology, and surgical considerations. Childs Nervous System, 30 (2). 205-214.
Dott.ssa Ambra Salvati
Psicologa esperta in Neuropsicologia.
Precedentemente collaboratore di ricerca presso University of Oxford.
Neurosystem team